Il restroscena sul Cdm sulla manovra. Giuseppe Conte manda un sms a Roberto Gualtieri chiedendo coraggio al suo Ministero e al Partito democratico.
Che il Cdm sulla manovra non sarebbe stato semplice lo si era capito già al primo appello, quando il premier ha rinviato il confronto di ventiquattro ore. La giornata in più non è servita a sciogliere i nodi, come confermato dal retroscena rivelato dal Corriere della Sera.
Sms di Conte a Gualtieri; il retroscena sul Cdm per la manovra
A poche ore dall’appuntamento a Palazzo Chigi, Giuseppe Conte avrebbe inviato un sms a Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, chiedendo una prova di coraggio al Partito democratico.
“Caro, sull’evasione deve essere una rivoluzione, che deve cambiare i comportamenti dei cittadini…“. Il titolare del Mef riuscirà a trovare tre miliardi che risollevano parzialmente le sorti di una manovra che comunque non brilla.
Nel messaggio inviato a a Gualtieri Conte ha parlato della lotta all’evasione fiscale come la madre di tutte le battaglie, “e se non dovesse venire perderò di credibilità e dovrò dire che le cose non si possono cambiare“, chiosa il premier intenzionato a motivare il suo ministro.
Il Movimento 5 Stelle non è soddisfatto: lotta all’evasione fiscale? Uno specchietto per le allodole
La posizione e i risultati ottenuti da Conte e da Gualtieri non hanno risolto i problemi all’interno della maggioranza di governo. Anzi. Nel mondo pentastellato si sussurra che le la lotta all’evasione sarebbe solo uno specchietto per le allodole e che in realtà nasconda una serie di regali alle grandi banchi. Non si tratta della posizione espressa in via ufficiale dai pentastellati, ma è la posizione ufficiosa largamente condivisa.